Libri

Libri di calcio britannico, scritti in italiano



L'autore, grande esperto di calcio Anglosassone, ha relaizzato due guide per tutti gli appassionati di calcio. E' un viaggio alla scoperta dei club meno blasonati di due, fra le città più importanti della Gran Bretagna. Opera unica nel suo genere.
All'interno di  questo ebook, ne  troverete due , : Le Squadre di Glasgow e Le Squadre di Belfast




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London Calling, è il nuovo libro di Luca Manes & Max Troiani, (prefazione di Massimo Marianella) edito da Bradipolibri e parla della storia dell'ARSENAL e di un secolo e mezzo di football all'ombra del Big Ben.
Monarchia, ma anche mode e sottoculture giovanili.
Democrazia parlamentare e pure gruppi musicali.
E ancora finanza e musical.
Londra è sinonimo di queste e di un'infinità di altre cose.
Non poteva allora non essere sinonimo di football.
Nella capitale inglese sono state codificate le regole poi adottate in giro per il globo, sono nate la prima federazione nazionale, la prima lega e la prima competizione a squadre.
Nessuna città al mondo può vantare così tante squadre professionistiche, così tanti derby, così tanti stadi.
L’Arsenal, la squadra più amata a Londra, vanta in Italia un nutrito numero di fan club.Inoltre, sono decine di migliaia gli italiani appassionati del calcio inglese.

Per avere maggiori informazioni collegatevi al loro sito
http://londoncallingbook.blogspot.com/



Libro meraviglioso diviso idealmente in 3 parti
La prima parte e' quella che preferisco: la storia della nazionale inglese attraverso i suoi allenatori. Molto discorsivo e pieno di particolari non facilmente reperibili e si viene a creare una storia da sceneggiatura.
LA seconda parte e' un po' piu' debole anche se sempre valida: partite storiche e significative. Ottime descrizioni che si leggono veramente bene ma la parte gioco-forza e' piu' nozionistica e meno narrativa.
La terza parte e' quasi la mia preferita: i ritratti dei giocatori. Bellissimo si entra nel periodo storico in cui vivono i giocatori e sembra di stare a cazzeggiare al pub con un amico, meraviglioso.
Menzione d'onore a Pensieri e Liberta'che e' una pagina che solo quella merita l'acquisto del libro.
God Save The Queen


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Football Rivalriescompie un viaggio ideale, come una sorta di vera e propria guida, attraverso le rivalità calcistiche di tutto il calcio europeo. Dalle più importanti e conosciute come l’Old Firm, i London Derbies o l’El Clàsico spagnolo, fino ad immergersi nei derby provinciali del calcio italiano ed inglese, scoprendo una volta di più che i derby e le rivalità calcistiche vengono vissute con la stessa intensità e tradizione in ogni angolo del Vecchio Continente. Il volume prende in esame in maniera più o meno diffusa oltre 150 sfide tra derby e rivalità, con i protagonisti in campo, gli impianti di gioco ed i suoi tifosi.Fino al 31 Gennaio

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In questo ebook, riviviamo la storia della nazionale inglese, dal 1872 fino ai giorni nostri, con tutte le presenze e i tabellini dei più grandi campioni, che hanno fatto la storia di una delle più forti e blasonate nazionali di tutti i tempi.

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Il calcio di oggi è molto cambiato da quello degli anni 60, 70 e 80. I giocatori sono imprenditori di loro stessi, senza nessun attaccamento alla maglia ai tifosi. Sempre pronti a cambiare maglia per guadagnare di più, anche giocando nella squadra rivale. George Best, nel momento in cui è  stato di troppo al Manchester United, suo grande amore calcistico, ha preferito andare a giocare negli Stati Uniti, non per soldi, ma per ritrovare quella serenità perduta. Poteva continuare a giocare in Europa, non avrebbe avuto difficoltà a firmare contratti milionari. Attraverso questo e book, si vogliono ripercorrere le tappe principali della carriera di questo fantastico personaggio con la consapevolezza di essere d \\\' accordo con Kenny Dalglish, ex Celtic e Liverpool: Tutto quello che cerchi in un calciatore, lui lo aveva. La gente lo critica per il modo in cui ha vissuto. Ma forse, senza una vita del genere, non sarebbe stato il giocatore che fu.
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Definire 'Golden Years' un'epoca senza diritti televisivi nè sponsorizzazioni, calciatori pagati con il 'salario minimo' e tifosi ammassati sulle terraces può apparire un controsenso. E invece è proprio così: prima che l'oro (quello vero) cominciasse ad irrompere (e corrompere) il mondo del pallone, il calcio britannico visse la sua stagione migliore, vincente e spensierata. George Best, che di quell'epoca è probabilmente l'icona assoluta, l'ha raccontata così: ‘strutture di allenamento pessime, diete ancora peggiori, campi fangosi, terraces stracolme, cori fantastici, difensori centrali spietati, attaccanti meravigliosi, job-for-life managers, maglie senza sponsor, calcio d’inizio alle 3 p.m. e poi, dopo 90 minuti passati a dare e prendere calci, una bella birra scura tutti insieme in uno sporco bagno.
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Una passeggiata per gli stadi di Londra, alla ricerca di aneddoti, ricordi, piccole storie, sensazioni, il tutto in rigorosa disordine, come se si fosse a tavola con amici appassionati di calcio inglese e sorgessero in continuazione curiosità e domande senza regola e senza criterio. Da Wembley e le sue reti accoglienti ad Underhill, dalle maglie del West Ham al Subbuteo, da Willie Young ad un passata che nel ricordo viene visto sempre migliore e più romantico di quanta non fosse, ma che ha il merita di essere, perlomeno, lontano dall'apparente caos e dalla mercitìcaziane di oggi. Un capitolo per ogni squadra ed ogni stadio di Londra, tra quelli della Premiership e della Football League, nomi dimenticati e prospettive inedite.
Putroppo si sta aspettando una nuova ristampa






L'autore, Luca Manes, fa un'attenta e scrupolosa analisi dei cambiamenti subiti dal calcio d'oltre Manica nel corso degli anni.
Il football è cambiato moltissimo ed oggi la Premier League è diventato il campionato più ricco e più seguito, ma Manes non si limita a parlare dei grandi club della massima serie, ma anche delle realtà minori.
Interessante conoscere i motivi che hanno portato la Football League a prendere delle decisioni drastiche per combattere la violenza degli hooligans attraverso la modernizzazione degli stadi e l'eliminazione, purtroppo, delle cosiddette terraces.
Un bel capitolo è dedicato alle fanzine ed in particolare a "When Saturday Comes".
Molto interessante anche l'argomento relativo ai football trust ed ai club gestiti dai tifosi, e nello specifico viene descritto il caso del Wimbledon, che è il più conosciuto, ma non solo.
Sicuramente un gran bel libro in cui traspare la grande nostalgia dell'autore verso il football che fu e che ormai non c'è più.
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Dai primi Old Firm con i Rangers, ai Lisbon Lions che nel 1967 conquistarono una storica Coppa dei Campioni contro l'Inter di Herrera, fino ad arrivare ai giorni nostri, la splendida maglia a strisce bianco-verde del Celtic è divenuta un'icona, il simbolo di un'intera comunità, quella irlandese, sparsa per tutto il mondo. Una comunità che si riconosce in tutto e per tutto in un club ormai tra i più famosi del Pianeta. Non a caso anche i supporter del Celtic al Parkhead hanno adottato come loro inno il celebre "You'll never walk alone" di liverpudliana memoria. Perché i Bhoys non cammineranno mai soli e non scorderanno mai le loro origini e la loro storia, che vale certamente la pena di essere raccontata.
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Senza di loro, forse, il mito del Manchester United non sarebbe mai nato. Senza quel maledetto incidente aereo, che un freddo pomeriggio di febbraio di quasi cinquant’anni fa li decimò a Monaco di Baviera, la storia del calcio inglese sarebbe sicuramente differente. Li chiamavano Busby Babes per via della loro giovane età e perché erano allenati da uno dei più grandi tecnici di tutti i tempi. Quel sir Matt Busby che, dopo aver fatto resuscitare i Red Devils una volta terminata la Seconda guerra mondiale ed essere riuscito a costruito un team formidabile fatto di sole stelle del vivaio, seppe ricominciare da capo. Con pazienza e determinazione il tecnico scozzese una calda serata del maggio 1968 arrivò a coronare il suo sogno, vincere la Coppa dei Campioni per onorare la memoria di quegli otto ragazzi che dieci anni prima avevano trovato la morte sulla pista di un aeroporto tedesco.
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Nel 1889 alcuni ex alunni della Old Central School, che si riunivano per giocare a calcio nel parco locale, Wimbledon Common, decisero di formare una squadra. Probabilmente nessuno di loro avrebbe mai immaginato che un giorno quel club, pur conservando intatti i valori sportivi e uno spirito dilettantistico, sarebbe approdato, dopo essersi aggiudicato una FA Cup ai danni del Liverpool, nell'Olimpo del calcio inglese: la Premier League. Poi, il successivo declino, la perdita di identità, le traversie economiche, fanno parte di quella logica perversa che ha snaturato lo sport e lo ha reso unicamente business. E uomini d'affari senza scrupoli, insensibili a ciò che è espressione di una comunità, la rappresentano per perseguire i propri interessi, usurpandone il nome e cedendone lo stadio. Ma non sempre Golia vince. Alle volte l'amore, l'orgoglio, la determinazione della gente riescono a compiere miracoli. Chi non si è mai arreso lo sa. 
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1 commento:

  1. Segnalo "You'll never walk alone" di Rocco De Biasi (shake edizioni). Libro molto interessante che traccia un profilo sociologico delle tifoserie britannico.
    Ciao!

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